Siete già in vacanza o partirete nei prossimi giorni per passare Ferragosto al mare, o in montagna, o qualunque altro posto che vi regali felicità?
In tutti i modi, se state ancora preparando le valigie, ricordatevi di portare qualcosa da leggere.
E magari diteci che libri di cavalli avete scelto per non allontanarvi troppo dalla passione di sempre, nemmeno per quei pochi giorni in cui (forse!) farete altro che andare in scuderia.
Che trattino di cavalli, di equitazione, di veterinaria o (come nel nostro caso) dei cugini dalle lunghe orecchie i libri che parlano di quello che amiamo sono un modo per approfondire temi che magari trascuriamo un po’, presi dalla frenesia della vita normale.
Per non sentirsi troppo lontani da quello che anche nelle altre 54 ettimane dell’anno ci fa sentire vivi, e ci regala ore di gioia e soddisfazione.
Sotto il nostro ombrellone oggi c’era un libro di Jill Bough, tradotto da Andrea Aureli ed edito da Animalia Nottetempo: l’Asino.
Bough insegna alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Newcastle, New South Wales, in Australia.
Il suo background fa sì che questo libro apra molte porte, a noi italiani, sulla storia nel ‘resto del mondo’ di asini, muli e bardotti.
E nello stesso tempo ci fa notare quanto sia poco conosciuto, all’estero, il patrimonio italiano di biodiversità ad orecchie lunghe e tutta la cultura e la storie ad esso legate.
Ma questa è colpa nostra: perché siamo i primi a conoscerlo poco, e a scriverne ancora meno…tranne lodevoli eccezioni, ovviamente, che noi supportiamo in modo incondizionato!
Qui il sito di Nottetempo, alla pagina dedicata a L’Asino.